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Come tutelarsi e prevenire gli infortuni in itinere sul lavoro

Nei bilanci delle morti sul lavoro, uno degli aspetti più insidiosi e sottovalutati è quello costituito dagli infortuni in itinere. Si tratta di un dato che è in aumento negli ultimi anni, ma in cosa consistono esattamente questo tipo di infortuni?

La Definizione di Infortunio in Itinere

L’infortunio in itinere si riferisce a quegli incidenti che avvengono durante il tragitto che un lavoratore compie per recarsi al lavoro o per tornare a casa. Questo tipo di infortunio è riconosciuto e tutelato dalla normativa italiana come parte integrante del rischio professionale.

L’INAIL specifica che l’infortunio si possa verificare in “occasione di lavoro” e non di infortunio “sul posto di lavoro” o “durante l’orario”, quindi gli infortuni in itinere rientrano perfettamente in questa categoria.

Gli incidenti possono verificarsi durante il percorso abituale, sia che il lavoratore si sposti a piedi, in bicicletta, con mezzi pubblici o privati. La tutela si estende anche agli incidenti che avvengono durante deviazioni necessarie e inevitabili, come ad esempio accompagnare i figli a scuola.

Quando sono Riconosciuti gli Infortuni in Itinere?

Affinché un infortunio in itinere, anche su un mezzo di trasporto privato, sia riconosciuto come tale dall’INAIL, devono essere soddisfatti alcuni requisiti:

  • il mezzo è fornito o prescritto dal datore di lavoro per esigenze lavorative;
  • il luogo di lavoro è irraggiungibile con i mezzi pubblici oppure raggiungibile ma non in tempo utile;
  • i mezzi pubblici obbligano ad attese eccessivamente lunghe o comportano un rilevante dispendio di tempo;
  • la più vicina fermata del mezzo pubblico, dal luogo di abitazione o dal luogo di lavoro, deve essere raggiunta a piedi ed è eccessivamente distante.

Gli Obblighi del Datore di Lavoro

Uno degli obblighi del datore di lavoro in merito alla prevenzione degli infortuni in itinere, è la presentazione della figura del Mobility Manager. Si tratta di una figura introdotta con il Decreto Interministeriale del 27 marzo 1998: Mobilità Sostenibile nelle Aree Urbane.

Un ruolo, quello del Mobility Manager, che può trovare utilità anche in realtà minori, per quanto la normativa non lo preveda, visti gli alti costi sociali, previdenziale e di produttività degli incidenti in itinere.

L’obiettivo del decreto è la riduzione e razionalizzazione del traffico veicolare privato in itinere e, di conseguenza, i potenziali incidenti e l’impatto ambientale.

I compiti del Mobility Manager comprendono:

  • l’organizzazione degli spostamenti casa-lavoro;
  • l’ottimizzazione della fruizione del servizio mensa, se esterno all’azienda;
  • incentivare la riduzione di utilizzo dell’auto privata a favore dell’utilizzo dei mezzi pubblici; della modalità ciclabile o al car-pooling.

Quando i dipendenti utilizzano auto aziendali, il datore di lavoro ha l’obbligo

  • di formare, informare e addestrare il lavoratore in merito ai rischi specifici della situazione (ad esempio con un corso di guida sicura);
  • di garantire un parco auto efficiente, con manutenzioni ordinarie e straordinarie programmate;
  • includere nel Documento di Valutazione Rischi (DVR) l’aggravio del rischio da Stress da lavoro correlato.

Come Prevenire gli Infortuni in Itinere

È possibile prevenire un infortunio in itinere? La risposta è sì: ci viene in aiuto la valutazione dei rischi che dovrà tenere in considerazione le potenziali cause di infortunio come: il rischio da stress lavoro correlato, la percezione del rischio e il fattore umano nell’incidentalità.

Dopo la compilazione del DVR con le valutazioni del rischio da infortunio in itinere, dovranno essere presi in considerazione le misure di prevenzione, formazione e intervento per contrastare questo fenomeno in preoccupante aumento.

Le aziende hanno l’obbligo di formare i propri dipendenti sui rischi legati agli spostamenti e di promuovere comportamenti sicuri; la formazione dei lavoratori è essenziale per la prevenzione degli infortuni in itinere. Secondo il Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro, i datori di lavoro devono garantire una formazione adeguata e sufficiente in materia di sicurezza.

Nello specifico le aziende possono intervenire con formazione sulla sicurezza dei lavoratori (come interventi di formazione teorico/pratica di guida sicura), campagne di sensibilizzazione del divieto di bere alcolici quando si guida, un parco auto efficiente, con programmazione delle manutenzioni ordinarie e straordinarie e mezzi aziendali dotati di sistemi “viva voce”, di cambio corsia, di rilevazione di colpi di sonno.

In alternativa può essere promosso il servizio di trasporto pubblico come alternativa per i lavoratori oppure la fruizione di un servizio di mensa interna all’azienda.