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Rischi trasversali sul lavoro: cosa sono e come evitarli

In un luogo di lavoro esistono differenti tipologie di rischio, tra questi potrete aver sentito parlare anche dei cosiddetti rischi trasversali. Una categoria particolare di potenziali pericoli, ma di cosa si tratta esattamente? E come è possibile prevenirli?

La classificazione dei rischi lavorativi

Innanzitutto partiamo con l’affermare che, la sicurezza sul lavoro, è sempre più, con il passare del tempo, oggetto di attenzione. Con l’aumento di incidenti, anche mortali, è opportuno avere una legislazione in materia che sia sempre efficace, per questo motivo la normativa è in costante evoluzione.

Ad esempio, il D.Lgs. N. 81 del 9 Aprile 2008 ha sostituito il D.Lgs. N. 626 del 1994 (il cosiddetto “626”) quando questo non è più stato uno strumento efficace per la prevenzione dei rischi sul lavoro.

Le categorie di rischio individuate sono:

  • Quelle per la salute: di natura igienico-ambientali, come gli agenti chimici o biologici utilizzati sul luogo di lavoro, alla movimentazione dei carichi, l’esposizione a rumori, vibrazioni o alte temperature.
  • Quelle della sicurezza: in cui il rischio può essere originato da un incidente sul luogo di lavoro, eventi traumatici di tipo meccanico, termico, elettrico, chimico o biologico.

Sul luogo di lavoro esiste anche un altro tipo di categoria di rischio: quella dei rischi trasversali o rischi organizzativi. Ma di cosa si tratta esattamente?

La definizione dei rischi trasversali

Questo tipo di rischio è più complesso da individuare. Non è generato dall’utilizzo di un macchinario o dalla presenza di sostanze nocive, ma dai rapporti lavorativi organizzativi o interpersonali e dalle dinamiche sociali che si vengono a creare in azienda.

I rischi trasversali possono causare disagio nel lavoratore, disagio che, nel tempo può portare a problemi di salute e improduttività.

L’ISPESL (Istituto Superiore per la Prevenzione e Sicurezza del Lavoro) ne individua le principali cause in:

  • L’organizzazione del lavoro: attività intense come turni gravosi, lavori notturni, movimentazione dei carichi manuale, lavoro ai terminali o oneri aggiuntivi.
  • Fattori piscologici: situazioni in grado di provocare stress o disagio nel lavoratore, come solitudine, mobbing o lavori monotoni.
  • Fattori ergonomici: come la difficoltà nell’utilizzo degli strumenti di lavoro causata da assenza di istruzioni o mancate condizioni di sicurezza.
  • Le condizioni di lavoro: una categoria in cui possono rientrare più fattori, come il lavoro con animali o in condizioni ambientali i di temperatura difficili.

Lo stress da lavoro correlato

A questa categoria di rischi, è stato aggiunto recentemente lo stress da lavoro correlato. Si tratta di un fenomeno strettamente collegato alla sfera psicologica e sociale e spesso è il risultato logico dei rischi trasversali.

Trattandosi di un problema che produce effetti a lungo termine, quella dello stress lavoro-correlato è una delle categorie più difficili da riscontrare.

È strettamente correlato alla emotività del lavoratore e a un rapporto conflittuale con l’ambiente di lavoro che può scaturire da una delle cause già descritte per i rischi trasversali.

Gli obblighi del datore di lavoro

Proprio a causa della natura subdola di questi problemi, è necessario intervenire tempestivamente e adottare le misure più opportune per la gestione dello stress.

Innanzitutto, il datore di lavoro ha l’obbligo di redigere il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) un documento indispensabile nel quale vengono individuati i rischi presenti in azienda e le relative contromisure.

Il documento va aggiornato in caso di infortuni, variazioni del processo produttivo, organizzativo o se dovessero essere messi in luce nuovi problemi dalla sorveglianza sanitaria. Per la redazione del DVR è possibile avvalersi della consulenza di aziende che hanno esperti specializzati nel riconoscere i rischi trasversali come Gruppo Errepi Srl.

Il DVR permette di studiare le fonti che generano i rischi trasversali e lo stress consentendo di intervenire informando adeguatamente i lavoratori e preparandoli mediante corsi di formazione sullo stress lavoro-correlato.