La sicurezza nei luoghi di lavoro, oltre ad essere un diritto di ogni lavoratore, rappresenta un fattore economico rilevante sia per le aziende, sia per il sistema Paese.
Secondo l'analisi dell'Ilo (Organizzazione internazionale del lavoro), infatti, il costo degli infortuni e delle malattie professionali è pari, ogni anno, al 4% del Pil mondiale, per una cifra che raggiunge i 1.251.353 milioni di dollari.
Guardando da vicino la situazione italiana, emerge come il danno economico derivante da infortuni e malattie professionali superi il 3% del Pil. Solamente nel 2013, secondo l’Inail, sono stati denunciati infatti quasi 695mila infortuni e circa 51.900 malattie professionali.
Nonostante il trend positivo degli ultimi anni, con un calo di circa il 7% degli infortuni denunciati nel 2013 rispetto al 2012 e degli incidenti mortali diminuiti del 17% rispetto all'anno precedente la cultura della sicurezza va sostenuta e favorita anche attraverso analisi economiche che rendano evidenti i benefici derivanti dagli investimenti in questo senso. L’Ohsa stima che ogni euro investito in sicurezza generi un ritorno economico di 2,2 euro. Se non dovessero bastare le motivazioni etiche a giustificare l’affermarsi fra lavoratori ed imprenditori di una reale sensibilità verso il tema sicurezza, i dati economici saranno in grado di convincere anche i più scettici.
La sicurezza nei luoghi di lavoro intesa quindi non solo come diritto fondamentale dei lavoratori ma anche come strumento di crescita di business.
In particolare, l'Inail ha sviluppato il software Co&Si (Costi e Sicurezza), concepito per assistere il datore di lavoro, soprattutto quello delle piccole e medie imprese, nella determinazione delle spese sostenute per la salute e sicurezza sul lavoro. Un'analisi completa che comprende sia i costi generati dalle misure di prevenzione e protezione, sia quelli derivanti dal verificarsi di eventi infortunistici. Un vero e proprio strumento di calcolo perfettamente adattato alla realtà del nostro Paese, che consente di stimare il costo della non sicurezza anche alle piccole e medie aziende, che spesso incontrano difficoltà nell'analizzare con precisione i costi/benefici derivanti da politiche volte a migliorare la sicurezza della propria attività.
Il tema sicurezza negli ambienti di lavoro deve essere affrontato a 360 gradi non trascurando nessuna variabile di rischio. Un percorso che vale soprattutto per le piccole aziende dei settori industria e servizi con meno di 50 dipendenti, che negli ultimi anni hanno registrato il maggior numero di infortuni, anche mortali.