L’abuso di sostanze stupefacenti e alcol sul luogo di lavoro rappresenta un grave rischio sia per la salute del lavoratore coinvolto che per la sicurezza complessiva dell’ambiente lavorativo. Le conseguenze possono essere drammatiche, con un aumento significativo del rischio di infortuni, errori umani e incidenti.
Impatto di alcol e stupefacenti sulla sicurezza lavoro
L’assunzione di stupefacenti e alcol compromette le capacità cognitive, rallenta i riflessi, riduce la capacità di concentrazione e altera il giudizio. In settori particolarmente sensibili, come l’industria manifatturiera, i trasporti, l’edilizia e la sanità, tali effetti possono tradursi in incidenti gravi o persino letali. Inoltre, un ambiente di lavoro insicuro e dominato dall’abuso di sostanze può minare il morale del personale, ridurre la produttività e aumentare il turnover.
Normativa in materia abuso sostanze e alcol sul lavoro
Le normative italiane in materia di salute e sicurezza sul lavoro prevedono che i lavoratori siano sottoposti ad accertamenti sanitari specifici per verificare l’assenza di alcol-dipendenza o uso di sostanze psicotrope e stupefacenti. In particolare, il Decreto Legislativo 81/08 (articolo 41, comma 4) stabilisce che tali controlli siano effettuati in occasione di visite mediche preventive, periodiche o al momento del cambio di mansione.
La Legge n. 125/2001, nota come “Legge quadro in materia di alcol e problemi alcol-correlati”, vieta l’assunzione e la somministrazione di bevande alcoliche durante l’orario di lavoro, incluso l’intervallo pranzo, per determinate attività a rischio. Pur non definendo un limite di alcolemia, consente al medico competente di effettuare test alcolimetrici a scopo preventivo, per individuare condizioni che potrebbero mettere a rischio la sicurezza.
L’Intesa Stato-Regioni del 30 ottobre 2007 regola l’accertamento dell’assenza di tossicodipendenza per lavoratori che svolgono mansioni a rischio, elencate nell’allegato I del documento. Questa normativa stabilisce che i datori di lavoro debbano attivarsi per garantire il rispetto delle procedure di sorveglianza sanitaria attraverso il medico competente, prima di assegnare un lavoratore a tali mansioni.
L’Intesa si affianca alle disposizioni del D. Lgs 81/2008, che consente al lavoratore di appellarsi all’organo di vigilanza per contestare il giudizio di idoneità del medico competente. Il Decreto Ministeriale 186/90 ribadisce alcune delle procedure fondamentali per la verifica dell’assenza di sostanze stupefacenti nei lavoratori con mansioni a rischio.
Controlli e sanzioni per abuso di alcol e stupefacenti
I controlli sanitari, regolati dall’Accordo Stato-Regioni, possono includere test tossicologici per rilevare l’assunzione di sostanze stupefacenti e l’abuso di alcol. Tali controlli sono obbligatori per determinate categorie di lavoratori, come conducenti di mezzi pesanti, operatori di macchinari pericolosi e addetti alla sicurezza.
Secondo l’articolo 20 del D. Lgs 81/2008, i lavoratori hanno l’obbligo di sottoporsi agli accertamenti sanitari richiesti dal datore di lavoro e di evitare di presentarsi al lavoro sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Questo significa che, se il medico competente dispone un test antidroga, il lavoratore non può rifiutarsi di eseguirlo.
Una volta comunicata la data del controllo, il dipendente ha a disposizione 10 giorni per effettuare l’esame. Se questo termine non viene rispettato, la struttura sanitaria può programmare un nuovo test. Tuttavia, ulteriori inadempienze possono comportare conseguenze gravi, tra cui:
- Sanzioni penali e amministrative;
- L’interdizione dallo svolgimento di mansioni a rischio.
Se il test antidroga risulta positivo, il lavoratore può andare incontro a sanzioni disciplinari, che, nei casi più gravi, potrebbero includere anche il licenziamento. Questo avviene soprattutto quando non è possibile riassegnare il dipendente a mansioni compatibili con il suo stato di salute.
La visita medica prevista include:
- Anamnesi dettagliata, con attenzione a eventuali trattamenti passati o ricoveri per problematiche legate all’uso di sostanze psicotrope o stupefacenti.
- Esame obiettivo, mirato a individuare segni fisici o psichici di abuso.
- Test di screening per rilevare la presenza di sostanze come oppiacei, cocaina, amfetamine, metamfetamine e cannabinoidi. In alcuni casi, farmaci come benzodiazepine e barbiturici, pur essendo usati in terapia, possono diventare oggetto di abuso e richiedere ulteriori verifiche.
Gli accertamenti devono essere svolti nel pieno rispetto della dignità e della libertà della persona, privilegiando metodi non invasivi, come i test urinari.
Obblighi del datore di lavoro e medico competente
In base alla normativa vigente, il datore di lavoro e il medico competente hanno specifici obblighi per prevenire e gestire i rischi legati all’abuso di sostanze stupefacenti sul luogo di lavoro. Ecco una descrizione delle loro principali responsabilità:
Obblighi del datore di lavoro
Il datore di lavoro deve garantire un ambiente sicuro attraverso un’adeguata gestione dei rischi correlati all’uso di sostanze stupefacenti. A tal fine è tenuto a:
- Valutazione del rischio: Identificare, attraverso l’analisi dei rischi, se nell’azienda vengono svolte attività che richiedono un alto livello di concentrazione, responsabilità verso terzi o operazioni pericolose, per le quali è previsto il divieto di assunzione di stupefacenti.
- Informazione e sensibilizzazione: Informare i lavoratori sui pericoli legati all’uso di droghe, sui rischi di infortuni derivanti dall’abuso di tali sostanze e sulle modalità dei controlli tossicologici.
- Formalizzazione del divieto: Comunicare formalmente ai lavoratori, attraverso una nota scritta, il divieto di assumere droghe, specificandone i rischi e le sanzioni.
- Monitoraggio e controllo: Implementare verifiche periodiche per assicurarsi che il divieto sia rispettato e adottare misure immediate nei confronti di lavoratori che manifestino comportamenti incompatibili con la sicurezza sul lavoro.
- Integrazione nel DVR: Assicurare che tutte le misure preventive e correttive siano incluse nel Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), in collaborazione con il Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione (RSPP), il medico competente e il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS).
L’attività del medico competente
Il medico competente è una figura centrale nel controllo e nella prevenzione dell’abuso di sostanze stupefacenti tra i lavoratori, soprattutto per chi svolge mansioni a rischio. I suoi obblighi includono:
- Sorveglianza sanitaria: Effettuare visite mediche periodiche ai lavoratori, come previsto dall’articolo 41 del D. Lgs. 81/08, per individuare eventuali condizioni di tossicodipendenza. Queste visite comprendono:
- Anamnesi mirata per identificare eventuali storie di abuso;
- Esame obiettivo per valutare segni di dipendenza, astinenza o malattie correlate.
- Test tossicologici: Effettuare controlli mirati con test biologici, come analisi delle urine o del capello, in caso di sospetto abuso di sostanze.
- Intervento in caso di positività: Se un test conferma la tossicodipendenza, il medico competente deve inviare il lavoratore al Servizio per le Tossicodipendenze (SerT) per un trattamento di riabilitazione. Durante questo periodo, il lavoratore ha diritto a conservare il posto di lavoro per un massimo di tre anni, previa certificazione di una struttura sanitaria o comunità terapeutica riconosciuta.
Quando viene identificato un rischio concreto di abuso, il medico competente, in collaborazione con il datore di lavoro, deve predisporre controlli antidroga a sorpresa durante l’orario lavorativo. Questi test, oltre a garantire la sicurezza aziendale, devono rispettare la dignità e la privacy dei lavoratori, attenendosi a procedure meno invasive possibili.
L’insieme di queste misure garantisce non solo la sicurezza sul lavoro, ma anche il supporto e il recupero per i lavoratori che decidono di affrontare il problema della tossicodipendenza.
Sicurezza sul lavoro, prevenzione dei rischi e cultura aziendale
Un ambiente di lavoro sicuro si costruisce anche attraverso la promozione di una cultura aziendale che valorizzi la salute e il benessere dei dipendenti. Programmi di sensibilizzazione, supporto psicologico e politiche di tolleranza zero possono contribuire a prevenire l’abuso di sostanze, migliorando la sicurezza e la produttività.
Affrontare il problema dell’abuso di alcol e droghe non è solo un obbligo legale, ma un imperativo morale per garantire ambienti di lavoro sani, sicuri ed efficienti. Gruppo Errepi Srl può supportarvi nella formazione dei lavoratori in materia di prevenzione dei rischi correlati all’abuso di alcol e stupefacenti sul luogo di lavoro.