Lo stress da lavoro, spesso causato da turni lunghi, intensi e massacranti fa male non solo alla salute psichica ma anche a quella fisica. Recenti studi hanno confermato lo stretto legame tra burnout, stress lavorativo e patologie cardio-vascolari. Chi lavora troppo ed in maniera sbagliata può essere vittima di aritmie cardiache, ictus ed infarti.
Lo stress da lavoro fa male alla salute
Lavorare può essere gratificante, può diventare un mezzo per affermare se stessi e le proprie capacità sia personali che professionali, un mezzo per sentirsi utili e produttivi. Tuttavia, bisogna trovare il giusto equilibrio. Di fatti, una vita intera fatta di solo lavoro, con turni massacranti, spesso infiniti, porta a conseguenze negative non solo per la salute psichica delle persone, ma anche per il loro benessere fisico. Alzarsi tutte le mattine, andare a lavoro, saltare i pasti, non avere più tempo per se stessi e per la propria vita privata, portarsi il lavoro a casa, sono tutti fattori che a lungo termine possono portare il soggetto ad un generale stato di malessere ed a sviluppare lo stress da lavoro, che purtroppo caratterizza sempre di più le società industrializzate.
Lavorare troppo e senza regole fa male al cuore
Che il troppo lavoro faccia male, lo sapevamo un po’ tutti. A confermarlo arrivano interessanti dati forniti dalla scienza, che in recenti studi, ha confermato il legame tra stress da lavoro e patologie cardio-vascolari. Uno studio americano è stato pubblicato dall’European Society of Cardiology (Esc), confermando per la prima volta il collegamento tra burnout, stress da lavoro e le patologie cardiache, con il conseguente aumento del 20% del rischio di fibrillazione atriale. Inoltre, gli studiosi, hanno individuato nei lavoratori stressati, un’anomalia nel ritmo cardiaco, che in alcuni casi può portare ad aritmie, ictus ed infarto. I ricercatori, hanno condotto gli studi su un campione di 11 mila soggetti a rischio, monitorandoli per circa 25 anni. I risultati parlano da soli. Lavorare troppo può portare alla propria distruzione fisica e mentale.
Stress da lavoro ed i soggetti maggiormente a rischio
A rischio sono tutti i soggetti che lavorano troppo, in qualsiasi tipo di settore professionale, con particolare riferimento alle professioni di aiuto e sostegno nei confronti di terzi, ossia medici, operatori sanitari, poliziotti, insegnati, avvocati e tanti altri ancora. L’eccessivo carico di lavoro, con conseguenti turni massacranti, spesso causati dalla mancanza di personale adeguato, portano a concrete e pericolose conseguenze psico-fisiche. La sindrome di burnout, lo stress da lavoro, spesso hanno portato i soggetti alla depressione, alcolismo e nel peggiore dei casi anche al suicidio. I primi sintomi di allarme, sono un generale senso di depersonalizzazione, di stanchezza perenne, perdita di allegria e di piacere nel compiere il proprio mestiere, ed ancora una totale perdita di significato della propria attività professionale. Se incominciate a sentirvi in questo modo, forse è meglio se vi prendete una pausa dal lavoro.
Come risolvere il problema?
Come affermato in precedenza, lo stress da lavoro e tutto ciò ad esso correlato, sono elementi che caratterizzano sempre di più le società industrializzate, dove la produzione incessante viene prima di ogni cosa. Bisogna cambiare rotta, e sono proprio le aziende che possono farlo aprendosi a nuove filosofie di lavoro, in cui il lavoratore deve essere tutelato e curato. Infatti, se i dipendenti lavorano male, non sono soddisfatti, sono stressati, a risentirne è anche l’azienda e la sua produttività. I tempi sono cambiati, ed oggi entrano in gioco tante variabili che prima non esistevano. Un tempo si viveva di solo lavoro, considerando questo la normalità. Oggi i soggetti hanno bisogno di maggior tempo da dedicare alla propria vita personale, ai propri interessi ed alle persone care. Turni di lavoro di 10 o 12 ore al giorno sono impensabili ed insostenibili.
Dall’altro lato, soddisfare i bisogni dei dipendenti, lasciarli liberi di lavorare con nuovi strumenti e senza pressione, porta a migliori risultati sia per quel che riguarda il benessere e la gratificazione professionale, sia per quanto riguarda il business aziendale.
FONTE: biancolavoro.it