Quando ci troviamo al lavoro e scoppia una emergenza cosa dobbiamo fare? Esistono molti strumenti di controllo e prevenzione dei rischi, ma quando un’emergenza è in corso sul posto di lavoro è bene affidarci a un Piano di Emergenza solido e affidabile.
Cos’è un piano di emergenza?
Innanzitutto chiariamo cosa si intende per emergenza: qualsiasi situazione di pericolo, potenziale o in atto. Le emergenze possono essere di tipi differenti, dagli incendi agli allagamenti, dalle esplosioni di gas alle calamità naturali.
Un piano di emergenza è un documento che integra il DVR (documento di valutazione del rischio), stabilisce le misure da mettere in atto in caso di rischio per ridurre al minimo i potenziali danni.
In qualsiasi luogo di lavoro, addirittura per le manifestazioni, è necessario prevedere delle procedure da seguire in caso di emergenza, un piano per evitare panico e rischi allo scoppio dell’emergenza.
Deve essere un piano condiviso tra tutti i colleghi o i lavoratori presenti a qualsiasi titolo sul posto di lavoro, per essere messo in atto in modo rapido e ordinato. Tutti devono essere edotti sul comportamento da tenere, sulle procedure da mettere in atto e le informazioni tecniche quando si verifica una situazione di emergenza.
Il Piano di Emergenza e Evacuazione Aziendale
Il piano di emergenza e evacuazione aziendale (abbreviato a PEE) è un elaborato sintetico. Si tratta di un documento che includa tutte quelle operazioni necessarie che i lavoratori devono mettere in atto in caso di emergenza per prevenire ulteriori rischi e effettuare una ordinata e corretta evacuazione delle aree di lavoro.
Quindi, mentre la stesura del DVR (documento di valutazione del rischio) si concentra sui fattori di rischio e le misure di prevenzione da adottare nell’ordinario, il PEE tratta nello specifico di quelle procedure da mettere in atto in presenza di una emergenza in essere, per abbandonare la zona pericolosa in modo sicuro e tempestivo.
In particolare il Piano di Emergenza e Evacuazione prevede:
- le azioni da mettere in atto in caso di incendio;
- le procedure per l’evacuazione;
- come richiedere l’intervento dei vigili del fuoco;
- le misure per assistere le persone dai bisogni speciali;
- l’identificazione delle persone designate a sovraintendere l’esecuzione delle misure previste.
Chi redige il PEE
Da norma il PEE deve essere redatto dal datore di lavoro che può essere coadiuvato, in questa mansione, dal Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), dagli addetti al primo soccorso e da quelli alla prevenzione degli incendi.
Sempre il datore di lavoro è obbligato all’applicazione di questo piano di emergenza in ognuno degli spazi di lavoro aperti al pubblico che siano caratterizzati dalla presenza di più di cinquanta persone, indipendentemente da quante di queste siano lavoratori e se il luogo è compreso nell’allegato I al decreto del Presidente della Repubblica 1° agosto 2011, n. 151.
Quando si effettua la compilazione del piano occorre considerare alcuni punti fondamentali:
- quali sono le caratteristiche degli ambienti, facendo particolare attenzione alle vie di fuga;
- i sistemi di rivelazioni o l’allarme antincendio installato in azienda;
- il numero di persone presenti nei vari spazi e la loro ubicazione;
- quali di queste persone sono esposte a rischi particolari e le procedure per evitarli;
- il team di persone addette al controllo del piano e all’attuazione dell’evacuazione in caso di emergenza;
- le informazioni fornite in merito alle procedure di emergenza a tutti i lavoratori.
Normative del piano di emergenza
Come per molte altre misure di controllo e prevenzione dei rischi e per la sicurezza in azienda, la normativa di riferimento è il D.Lgs. 81/08, il celebre Testo Unico per la Sicurezza sul Lavoro.
In particolare l’articolo 43 del D.Lgs. 81/08 prevede l’obbligatorietà del PEE per tutte quelle aziende che:
- abbiano almeno 10 dipendenti;
- le cui attività siano soggette al controllo dei Vigili del Fuoco, ai sensi del DPR 151/2011
Sempre l’articolo 43 stabilisce anche che il datore di lavoro debba:
- organizzare i rapporti con i servizi pubblici dedicati alla gestione delle emergenze (come i vigili del fuoco);
- designare i lavoratori addetti alle procedure di sicurezza;
- informare tutti i lavoratori sui pericoli ai quali possono essere esposti e quali misure e comportamenti predisporre;
- istruire i lavoratori affinchè possano cessare la loro attività e mettersi al sicuro in caso di grave pericolo immediato che non possa essere evitato;
- adottare i provvedimenti perchè qualsiasi lavoratore, in caso di pericolo, possa prendere le misure adeguate per evitare le conseguenze di tale pericolo anche nell’impossibilità di contattare il competente superiore gerarchico;
- garantire la presenza di mezzi antincendio idonei al livello di rischio.
In più, tutte le aziende tenute alla redazione del PEE sono tenute a effettuare prove di evacuazione con cadenza annuale a cui partecipano tutti i lavoratori.
Il Decreto 2/9/2021 invece è entrato in vigore dal 4/10/2022 sostituendo il DM 10 marzo 1998 e prevede che:
- il Piano di Emergenza e Evacuazione aziendale prenda in considerazione, non solo i lavoratori, ma tutti gli occupanti presenti, a qualsiasi titolo, sul posto di lavoro;
- l’obbligatorietà del Piano di Emergenza in specifici luoghi di lavoro.
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