Un infortunio sul lavoro è un evento drammatico che può verificarsi in ogni ambiente professionale. Anche in Italia, nonostante i mezzi di prevenzione e protezione, i lavoratori sono ancora molto esposti a questo tipo di rischi. Vediamo come affrontare questo tipo di infortuni sul luogo di lavoro.
Che cosa è un infortunio sul lavoro
Per essere definito tale, l’infortunio sul lavoro deve rispettare tre caratteristiche: deve esistere un nesso causale anche indiretto tra l’evento e l’attività lavorativa (compresi gli infortuni in itinere o anche causati dal lavoratore stesso), deve trattarsi di un evento violento, e deve causare lesioni psicofisiche al lavoratore.
La causa dell’infortunio è violenta in quanto viene inflitta da un agente esterno, causa una lesione fisica e agisce rapidamente (anche se i sintomi possono presentarsi successivamente).
L’inabilità che il lavoratore può riportare può essere permanente assoluta, quando la sua possibilità di lavorare è compromessa a vita, permanente parziale, se la sua abilità è compromessa in una certa percentuale per tutta la vita, o temporanea assoluta, quando il lavoratore è incapacitato per il periodo tra la lesione e la completa guarigione.
Differenza tra malattia professionale e infortunio sul lavoro
Come anticipato, a causare l’infortunio sul lavoro è una causa violenta e rapida. La malattia professionale, invece, è solitamente una patologia che si sviluppa nel tempo e agisce lentamente e progressivamente all’interno dell’organismo del lavoratore.
Le malattie professionali sono anche dette tecnopatie e sono frutto di esposizioni lente e graduali a fonti di pericolo o mansioni stressanti a livello psicofisico.
Cosa fare in caso di infortunio sul lavoro
In caso di infortunio sul lavoro, il dipendente deve rivolgersi al medico aziendale, al suo medico curante o al pronto soccorso, per ricevere una diagnosi e le prime cure. Ovviamente dovrà comunicare che si è trattato di un infortunio lavorativo.
La struttura a cui si rivolge dovrà rilasciare un certificato medico, con la diagnosi, il codice identificativo e i giorni di inabilità al lavoro. Questi dati andranno trasmessi al lavoratore perché possa farli avere all’azienda.
Infatti, anche in caso di infortuni di lieve entità, il lavoratore deve informare datore di lavoro e azienda. Questi sono tenuti a denunciare ogni caso di incidente sul luogo di lavoro all’Inail, per via telematica, a fini statistici.
Ricordiamo che solo al momento della comunicazione del dipendente al datore di lavoro che iniziano i conteggi per eventuali indennizzi. In caso di ritardo si perde il diritto all’indennità per i giorni precedenti a quello in cui il certificato giunge all’azienda.
Infine è importante contattare il Patronato per ricevere assistenza amministrativa e medico-legale al fine di richiedere le prestazioni spettanti.
I casi di infortunio gravi (con prognosi di guarigione superiore ai 40 giorni) o che causano un decesso, vengono segnalati alla Procura della Repubblica dall’INAIL o dagli organi di Polizia Giudiziaria. La Procura, d’ufficio, perseguiterà penalmente i responsabili con le accuse di lesioni colpose gravi o gravissime o di omicidio colposo, senza necessità di querela da parte dell’infortunato o dei parenti.
L’indennizzo per avvenuto infortunio
Il datore di lavoro ha l’obbligo di assicurare tutti i suoi dipendenti e collaboratori sia per gli infortuni sul lavoro che per le malattie professionali. Grazie a questo, l’INAIL tutela i lavoratori dal punto di vista economico, sanitario e riabilitativo.
In caso di infortunio il lavoratore ha diritto a:
- una indennità economica sostitutiva della retribuzione per tutto il periodo di astensione dal lavoro;
- una franchigia se subisce fino al 6% di invalidità permanente;
- un indennizzo economico una tantum, calcolato seguendo apposite tabelle di settore, in presenza di postumi permanenti con percentuale dal 6% al 15%;
- una rendita vitalizia mensile se le menomazioni superano il 16%.
Se i rimborsi INAIL non sono sufficienti a coprire la lesione subita, il lavoratore ha diritto al risarcimento del danno biologico.
Come evitare gli infortuni sul lavoro
Per migliorare il livello di sicurezza in azienda, è responsabilità del datore di lavoro predisporre tutte le misure possibili per evitare rischi secondo le indicazioni del Testo Unico del Decreto Legislativo n. 81/08.
Li sono indicati gli obblighi dell’azienda come la produzione del Documento di Valutazione dei Rischi, i soggetti responsabili di protezione e sicurezza, i sistemi di prevenzione da adottare, la formazione da fornire ai lavoratori in materia di sicurezza, e le sanzioni in caso di inadempienza.