È evidente che in queste settimane, purtroppo a causa dell’alto numero di femminicidi che avvengono nel nostro Paese, sia aumentata molto l’attenzione non solo sul tema della violenza sulle donne, ma anche su quello, più generale, della parità di genere.
Un tema che riguarda anche il mondo del lavoro, le politiche/strategie aziendali e la possibilità di adottare specifici sistemi di gestione per la parità di genere.
QUESTIONE DI GENERE: parte prima
Il documento dell’Unione Europea del 2020, “Unione dell’uguaglianza: la strategia per la Parità di Genere 2020-2025” definisce gli obiettivi politici e le misure specifiche volte a conseguire la Parità di Genere, combinate ad una maggiore integrazione della dimensione di genere “inserendo sistematicamente una prospettiva di genere in ogni fase dell’elaborazione delle politiche in tutti i settori di azione dell’UE, sia interni che esterni”.
Ecco i 10 quesiti indispensabili per una corretta comprensione delle finalità e degli obblighi normativi riguardanti la salute e la sicurezza sul lavoro che il Datore di Lavoro deve porsi per gestire correttamente la sicurezza nella propria Azienda.
1 - Cosa si intende per sicurezza sul lavoro?
Per sicurezza sul lavoro si intende l’insieme delle azioni interne ed esterne all’azienda, mirate a garantire l’incolumità (in materia di sicurezza, appunto) dei lavoratori e del personale presente.
Quindi cos'è la sicurezza sul lavoro?
Tra le attività appena accennate, la più importante è forse la prevenzione, perché rappresenta una delle colonne portanti della sicurezza sul lavoro e vi rientra con merito essendo un paletto fondamentale per diminuire drasticamente il rischio di malattia professionale negli ambienti di lavoro.
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 242 del 16 ottobre 2023, il Decreto n. 111 del 20 settembre 2023, con la rivalutazione dell’importo delle sanzioni del decreto legislativo n. 81/2008 (TU in materia di salute e sicurezza negli ambienti di lavoro).
Le ammende riferite alle contravvenzioni in materia di igiene, salute e sicurezza sul lavoro e le sanzioni amministrative pecuniarie previste dal decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, nonché da atti aventi forza di legge, sono rivalutate, a decorrere dal 1° luglio 2023, nella misura del 15,9%.
Fonte: Ministero del Lavoro
Il ruolo dell'HSE manager (Health, Safety, Environment), in un mondo sempre più consapevole dell'importanza della sicurezza e della salute sul lavoro nonché dell'impatto ambientale, sta guadagnando sempre più rilievo. In particolare, è strategico il suo ruolo nel perseguire l'ambizioso obiettivo degli "infortuni zero" all'interno delle organizzazioni. Mettendo in luce azioni sostenibili e innovative, l'HSE manager svolge, infatti, una funzione fondamentale nel proteggere la salute dei lavoratori, preservare l'ambiente e migliorare la sostenibilità aziendale. Attraverso approcci proattivi, coinvolgimento del personale e partnership con la dirigenza, è quindi possibile creare ambienti di lavoro più sicuri e incrementare il benessere futuro.
In tutto il mondo, la sicurezza sul lavoro e la sostenibilità ambientale stanno diventando sempre più importanti per le aziende. La necessità di ridurre il numero degli infortuni e delle malattie professionali, nonché di mitigare l'impatto ambientale delle attività aziendali, induce le organizzazioni a concentrarsi maggiormente sul ruolo strategico dell'HSE manager.
Chi è l'HSE Manager?
L'HSE manager è un professionista specializzato in salute, sicurezza e ambiente, incaricato di sviluppare, implementare e monitorare politiche e procedure aziendali volte a proteggere la salute e la sicurezza dei lavoratori, nonché a preservare l'ambiente. Questo ruolo richiede competenze tecniche e un'ampia conoscenza delle normative di settore, ma anche abilità manageriali atte a coinvolgere il personale e la dirigenza.
Verso l'obiettivo "infortuni zero"
L'obiettivo "infortuni zero" è ambizioso, ma non irraggiungibile. L'HSE manager è strategico nel promuovere una cultura della sicurezza all'interno dell'azienda. Questo implica la creazione di programmi di formazione, addestramento e sensibilizzazione per i lavoratori, in modo che acquisiscano consapevolezza dei rischi e delle misure preventive e protettive da adottare; infatti, solo attraverso un impegno collettivo per la sicurezza, attraverso un mutamento di paradigma culturale, si può auspicare il conseguimento dell’obiettivo "infortuni zero".
Azioni sostenibili per un futuro migliore
L'HSE manager non si occupa solo di sicurezza e ambiente, ma anche di sostenibilità. Promuove azioni volte a ridurre l'impatto ambientale delle attività aziendali, come il risparmio energetico, la gestione responsabile dei rifiuti e l'adozione di tecnologie eco-friendly. Queste azioni non solo migliorano, riqualificandola, l'immagine dell'azienda, ma possono anche generare risparmi economici a lungo termine, con possibilità di reinvestimento in azioni positive di welfare aziendale.
Coinvolgimento del personale e leadership
Per garantire il successo nel perseguire gli obiettivi di sicurezza, ambiente e sostenibilità, l'HSE manager deve però coinvolgere attivamente il personale a tutti i livelli. Diventa, quindi, indispensabile rendere i lavoratori parte attiva del processo decisionale, aumentando la responsabilità individuale e collettiva per la sicurezza e l'ambiente. Inoltre, il supporto e l'impegno della dirigenza sono fondamentali per assicurare che le politiche e le iniziative dell'HSE manager siano integrate nell'intera organizzazione. A tal proposito l'HSE manager collabora con altre funzioni aziendali, quali risorse umane, produzione, acquisti e comunicazione, per rendere effettivo un approccio integrato alla sicurezza, all’ambiente e alla sostenibilità. E’ noto, infatti, che le partnership facilitano la contaminazione di saperi e lo scambio di pratiche virtuose, massimizzando l'impatto delle iniziative.
L’HSE manager e le strategie per indurre un comportamento sociale etico
L’HSE manager in ragione delle funzioni cui è chiamato può diventare promotore di diverse strategie per indurre comportamenti sociali etici. Ecco alcune delle tecniche raccomandate:
- fornire formazione ed - muovendosi fra i due poli della conoscenza e responsabilità - educazione etica, sostenere le persone a comprenderne i principi e a mentalizzare l’importanza di comportarsi in modo conforme alla stessa, ad esempio in ambito sicurezza, ma non solo:
- contribuire a realizzare la percezione dei lavoratori che i messaggi promananti dai vertici in tema di eticità rimandino alla determinazione dell’organizzazione aziendale a seguire un programma etico non solo formale, ma intimamente autentico e coerente con la più ampia cultura dell’azienda stessa, promuovendo spontanea emulazione, in quanto gli individui sono influenzati dalle norme sociali del loro ambiente;
- sostenere ed implementare le capacità dell’organizzazione di trasmettere una cultura fondata su valori etici che, essendo uno dei più significativi fattori organizzativi, possono influenzare il processo decisionale dei lavoratori per prevenire e contenere condotte immorali o illegali;
- inserire sistemi di incentivi (premi o riconoscimenti) e disincentivi (sanzioni) per motivare le persone a comportarsi in modo etico;
- mostrare le conseguenze negative che possono derivare da comportamenti non etici; ciò può aiutare le persone a crescere nella consapevolezza;
- creare sistemi di segnalazione e protezione dei whistleblowers ovvero un ambiente in cui le persone si sentano al sicuro nel segnalare comportamenti non etici;
- fornire feedback regolari sul comportamento etico delle persone può favorire la correzione dei comportamenti non etici. Inoltre, un monitoraggio costante dei comportamenti può anche contribuire a prevenire la deviazione da standard etici.
HSE Manager: un profilo multifunzionale
Per affrontare sfide complesse e mantenere elevati standard di qualità e sicurezza sul luogo di lavoro l’HSE Manager deve altresì possedere una serie di abilità ovvero:
1) capacità di focalizzarsi su un problema: Gli HSE Manager devono essere in grado di identificare e concentrarsi sulle criticità che possono minacciare la sicurezza e la salute dei lavoratori d altresì l'ambiente aziendale. La capacità di analizzare attentamente una situazione è fondamentale per adottare le misure necessarie.
2) capacità di aggiornarsi: il campo della sicurezza e dell'ambiente è in costante evoluzione. Gli HSE Manager devono mantenere un alto livello di conoscenza, aggiornandosi costantemente sulle nuove normative, le tecnologie emergenti e le migliori pratiche.
3) capacità di produrre conoscenza: gli HSE Manager non solo applicano le normative esistenti ma contribuiscono anche alla produzione di nuove conoscenze nel campo. Devono essere capaci di condurre ricerche, analisi dei dati e valutazione dei rischi per migliorare le pratiche aziendali.
4) capacità di ascolto e capacità relazionali: essere in grado di ascoltare e comunicare efficacemente ed empaticamente con i lavoratori, i preposti, i dirigenti, i datori di lavoro e le autorità regolatorie è cruciale. La capacità di costruire rapporti positivi è fondamentale per ottenere il sostegno necessario ad implementare politiche di sicurezza e ambientali.
5) energia e determinazione: l'HSE Manager deve essere determinato nel perseguire gli obiettivi di sicurezza e ambiente, spesso affrontando resistenze e sfide, conservando con fermezza la motivazione e la costanza nell'attuazione delle politiche.
6) capacità realizzative: gli HSE Manager devono tradurre le politiche e i programmi in azioni concrete. La loro capacità di pianificazione, organizzazione e gestione è essenziale per raggiungere risultati tangibili.
7) disponibilità alla mobilità: in molte organizzazioni, gli HSE Manager devono essere disponibili a spostarsi o lavorare su diversi siti. La flessibilità geografica è importante per adattarsi alle esigenze aziendali.
8) capacità di lavorare in team: la sicurezza e l'ambiente coinvolgono spesso molteplici attori. L'HSE Manager deve saper collaborare con altre funzioni o squadre per garantire il rispetto delle normative, cogenti o volontarie che siano.
9) passione per i problemi complicati: L'affrontare problemi complessi e sfide in continua evoluzione richiede una passione per la risoluzione di problemi. L'HSE Manager deve affrontare queste sfide con entusiasmo, percependone l’aspetto stimolante del progredire nella conoscenza.
10) capacità di mettersi in discussione: L'autovalutazione è cruciale. Gli HSE Manager devono essere disposti a riconsiderare criticamente le proprie decisioni e azioni per migliorare costantemente.
11) curiosità intellettuale: Una mente aperta e curiosa è preziosa nell'ambito dell'HSE. La ricerca di nuovi approcci e soluzioni è cruciale per rimanere al passo con le sfide in evoluzione.
Conclusioni
Se appare scontato che l'HSE manager giochi un ruolo fondamentale nel raggiungimento dell'obiettivo "infortuni zero" è altrettanto chiaro che l'HSE Manager deve essere una figura multifunzionale, con una vasta gamma di competenze. La combinazione di abilità tecniche, relazionali e personali è dunque imprescindibile per garantire la sicurezza dei lavoratori e la tutela dell'ambiente aziendale. Un HSE Manager di successo è quindi una risorsa inestimabile per qualsiasi organizzazione che miri ad operare in modo sostenibile, responsabile ed etico.
Fonte: IPSOA
Rischio Amianto: il Parlamento europeo ha approvato nuove norme per proteggere i lavoratori dell'UE dai rischi per la salute legati all'amianto e per migliorare l'individuazione precoce dell'amianto.
Entro massimo sei anni dall’entrata in vigore della direttiva, i Paesi UE dovranno passare a una tecnologia più moderna e sensibile in grado di rilevare anche le fibre, ovvero la microscopia elettronica.
Arrivano dal Parlamento europeo nuove norme per proteggere i lavoratori dell'UE dai rischi per la salute legati all'amianto e per migliorare l'individuazione precoce dell'amianto.
In particolare, è stato adottato in via definitiva e con 614 voti a favore, 2 contrari e 4 astensioni, una direttiva, già concordata con i governi UE, che diminuirà sensibilmente i limiti di esposizione all'amianto del lavoratori, e che introduce l'uso di tecnologie più moderne e accurate per rilevare la presenza di fibre sottili di amianto.
Riduzione del livello di esposizione
La legge mira a ridurre l'esposizione alle fibre di amianto al livello più basso possibile.
Il limite obbligatorio di esposizione professionale (OEL) sarà dieci volte più basso di quello attuale, poiché il valore limite sarà ridotto da 0,1 a 0,01 fibre di amianto per centimetro cubo (cm³), soglia che entrerà in vigore immediatamente, senza un periodo di transizione.
Entro massimo sei anni dall’entrata in vigore della direttiva, i Paesi UE dovranno passare a una tecnologia più moderna e sensibile in grado di rilevare anche le fibre, ovvero la microscopia elettronica.
Avranno quindi la possibilità di abbassare il livello a 0,002 fibre di amianto per cm³, escluse le fibre sottili, o a 0,01 fibre di amianto per cm³, incluse le fibre sottili.
Le nuove norme prevedono anche nuovi requisiti per una maggiore protezione dei lavoratori. Dovranno indossare dispositivi di protezione individuale e respiratori, gli indumenti dovranno essere puliti in modo sicuro, ci sarà una procedura di decontaminazione e requisiti di formazione di alta qualità per i lavoratori.
Dopo l’adozione formale del Consiglio, la legge sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell'UE ed entrerà cosi in vigore.
Fonte: IPSOA